lunedì 1 ottobre 2012

Sallusti

Gran rumore e grande scandalo perché il direttore responsabile del "Giornale", Sallusti, dovrà scontare una condanna per un articolo ritenuto diffamatorio. La levata di scudi mi sembra esagerata: ogni giornalista conosce le regole del proprio mestiere e deve sempre applicarle. Ho passato quasi trent'anni a soppesare notizie e parole per evitare la galera ai diciassette direttori che ho avuto. Oggi si fa meno attenzione (me ne accorgo da lettore) ma non è certo un fatto positivo. Nell'Ottocento, con un giornalismo incentrato sulla polemica più che sull'informazione, i direttori non ricevevano denunce, ma sfide a duello; quanto poi ai problemi con la Procura del Re, si era escogitata un'astuta soluzione, il "gerente responsabile". Questo gerente era un tizio di bassa estrazione sociale che riceveva una paga per firmare il giornale e incassava un'indennità extra per ogni giorno di carcerazione scontato a causa di un articolo fuori dalle righe. I processi a questi poveracci erano uno spasso: portato di fronte al tribunale, il "gerente responsabile" inforcava gli occhiali, fingeva di rileggere l'articolo e dichiarava, sempre con la stessa frase, di non trovarvi alcunché d'illecito. Perché fingeva di rileggere? Perché spessissimo era totalmente analfabeta.

Nessun commento: