giovedì 14 maggio 2009

Le dita

Lo incontro tutte le mattine, quando vado a comprare i giornali. L'interrogo con lo sguardo e lui si sfoga. Sua moglie ha avuto una grave crisi cerebrale, i medici la tengono in coma farmacologico ma non assicurano che quello stato sarà reversibile. Ieri un nuovo racconto: "Sono andato a trovarla come ogni giorno e le ho parlato a lungo, anche se sapevo che era fuori conoscenza. Poi ho appoggiato una mano sul lenzuolo, accanto alla sua. Improvvisamente lei ha mosso le dita e, piano piano, è venuta a cercare le mie. E' uscita dal buio". Quel tocco dall'ignoto potrebbe farmi evocare il mito di Orfeo, di Euridice. Mi accorgo invece di non accontentarmi, per una volta, di parole antiche; neppure il ricordo di Eluana mi assorbe del tutto la mente. Penso piuttosto al mistero della vita del giovane uomo che ho di fronte: ha incontrato la sua donna per caso, dall'altra parte del mondo, a Buenos Aires. Si sono innamorati e lui se l'è portata a Genova. Adesso il male, improvviso, devastante, ha sconvolto la loro vita, ma ha dato anche la riprova di quella scelta reciproca: lei ha sconfitto il coma per cercare le dita di lui. Chiedete a uno scienziato quale sia il segreto di queste unioni così totali: vi parlerà senza dubbio di affinità genetiche, di compatibilità chimiche. Lasciatelo perdere, chiedete a un poeta: vi convincerà che l'amore esiste davvero.

1 commento:

isabella ha detto...

Visto che penso spesso in linguaggio musicale, in particolare "cantautorale", come sapete, mi è subito venuta in mente la canzone "La donna cannone" di Francesco De Gregori. Riascoltatela su YouTube, è sempre bellissima. E un pensiero affettuoso a questa coppia, speriamo che risolva presto i suoi problemi nel modo migliore.